giovedì 7 maggio 2009

Uomo del mio tempo


Sei ancora quello della pietra e della fionda, 
Uomo del mio tempo. Eri nella carlinga, 
Con le ali maligne, le meridiane di morte, 
-T'ho visto-dentro il carro di fuoco, alle forche, 
Alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu, 
Con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio, 
Senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora, 
Come sempre, come uccisero i padri, come uccisero 
Gli animali che ti videro per la prima volta. 
E questo sangue odora come nel giorno 
Quando il fratello disse all'altro fratello: 
"Andiamo ai campi." E quell'eco fredda, tenace, 
È giunta fino a te, dentro la tua giornata. 
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue 
Salite dalla terra, dimenticate i padri: 
Le loro tombe affondano nella cenere, 
Gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

(Salvatore Quasimodo)


2 commenti:

  1. Thank you too, I will visit your wise page often to learn italian from the masters :-) Warmest.

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  2. Ungaretti è uno fra dei poeti italiani che più di ogni altro amo, questa poesia è poi meravigliosa... spesso dimentichiamo che è proprio l'uomo la causa del suo male, ma è facile incolpare Dio dei nostri errori.

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