martedì 12 gennaio 2010

Il barcaiolo di Dio


Voglio condurre la mia barca, molte volte,
Attraverso il golfo della morte
E tornare alle spiagge della Terra
Dalla mia casa in Paradiso,

Voglio caricare sulla mia barca
Coloro che aspettano, gli assetati,
Coloro che sono stati lasciati indietro,
E portarli alla piscina d’opale,
Iridescente di gioia,
Dove mio Padre distribuisce
La sua pace liquida che tutti i desideri soddisfa.

Oh, io tornerò ancora ed ancora!
Scalando milioni di vette di sofferenza;
Con i piedi sanguinanti io verrò,
Se ce ne sarà bisogno,un trilione di volte,
Finché saprò,
Di un fratello disperso rimasto indietro.

Io voglio Te, o Signore,
Per poterTi dare a tutti.
Liberami allora, Oh Dio,
Dalla schiavitù del corpo,
Così che io possa mostrare agli altri
Come liberare sé stessi.

Voglio la Tua benedizione eterna,
Solo per poterla condividere con gli altri;
Per poter mostrare a tutti i miei fratelli
La via per la felicità eterna,
Per sempre, in Te.



(Paramahansa Yogananda)

5 commenti:

  1. Meu amigo Yogananda grato por sua visita em meu blog. Gostei demais dessa sua poesia. Um abraço passarei a ser seguidor desse espaço.

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  2. Simply marvellous!!!Very very inspirational.Thanks for sharing. You are a noble soul.The background music is very soothing.
    God bless you and your family.
    (I read this post by getting it translated through Google Translate)

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  3. Traduzi sua poesia para o português, nossa como é linda, amei.
    Beijos no ♥

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  4. Nessuno può portare sulle spalle altri sul cammino della salvezza.
    Una massima zen dice: "il dito non è la luna".
    Se fosse possibile, Gesù lo avrebbe fatto.
    I Maetri indicano solo la via, sta a noi percorrerla.

    lanternanelmondo@gmail.com

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