mercoledì 16 luglio 2008

Maria di Magdala

MARIA di MAGDALA

Impolverarsi da giovane nella mondanità, poi d’adulti ricorrere alla penitenza e gareggiare con i santi nell’amore.
Profumare come fossi cosparso di olio di “nàrdo”e avere accanto la sublime redenta, Maria Maddalena, che tanto amò.
Predilezione per questa santa che si donò tutta a Cristo, quando pianse ai suoi piedi.
Dolcezza d’amore, la vedova bella, ma tanto infelice; la vedova, a ritroso, in mezzo ai corteggiatori; affascinante nelle vesti di seta, all’ombra dei palmiri di “Magdala”, lungo le tranquille rive del lago nelle sieste calde e prolungate.
E’ la storia di questa madre, il tempo in cui gustava il frutto del piacere. Impugnò la lotta con il suo spirito peccatore:
Tra spine, molestie, tribolazioni, si elevò a santità per penitenza e per amore.

Come acqua tremula nei riflessi del cielo, fu la prima volta che Maddalena s’incontro con Gesù,
lo vide arrivare su d’una barca con i capelli intorno alle spalle e la veste color del melograno in fiore. Confusa tra una folla di gente che era venuta a sentirlo, l’ascoltò e da quel giorno non lo lasciò più. Lo seguì convinta, che avrebbe riscattata la sua verginità perduta e ridonato la purezza. Immaginare Maria in una landa sconfinata: cielo e sabbia senza un filo d’ombrane un cespuglio d’erba, o una goccia d’acqua.
Immagine della sofferenza, della penitenza, che si nutre di solo cibo spirituale, che diventa sublimazione, elevazione di gioia, soavità nell’anima da sentirne e provare gli affetti.

Leopold Persidi Roma. 01-06-2006

Nessun commento:

Posta un commento

E' gradito il tuo commento, per questo post, grazie!