sabato 10 agosto 2013

Non m' interessa



Non mi interessa sapere come vi guadagnate la vita.
Voglio sapere che cosa vi fa spasimare e se osate sognare l'incontro con l'anelito
del vostro cuore.

Non mi interessa sapere quanti anni avete.
Voglio sapere se accettereste il rischio di fare la figura degli stupidi per amore,
per il sogno, per l'avventura di essere vivi.

Non mi interessa sapere quali pianeti sono in quadratura con la vostra luna.
Voglio sapere se siete arrivati al nucleo della vostra sofferenza,
fino a toccarla se i tradimenti della vita vi hanno fatto sbocciare
o se vi siete inariditi e chiusi in voi stessi per paura di altro dolore.
Voglio sapere se riuscite a restare in compagnia del dolore, il mio e il vostro,
senza cercare di nasconderlo, di cancellarlo o di farlo tacere.

Voglio sapere se sapete essere con la gioia, la mia o la vostra,
se siete capaci di danzare con frenesia e farvi colmare dall'estasi, da cima a fondo,
senza esortare all'attenzione, a stare con i piedi per terra,
senza ricordare i limiti dell'essere umani.

Non mi interessa sapere se la storia che mi raccontate è autentica.
Voglio sapere se riuscite a deludere un'altra persona per amore di autenticità verso voi stessi;
se riuscite a sopportare l'accusa di tradimento  senza tradire la vostra anima;
se riuscite a essere infedeli e per questo affidabili.

Voglio sapere se riuscite a vedere la bellezza ogni giorno,
anche quando non è piacevole,
e se la sua presenza è fonte di ispirazione per la vostra vita.

Voglio sapere se potete vivere con il fallimento,
il vostro e il mio, e riuscire tuttavia,
fermi sul bordo del lago, a gridare al plenilunio d'argento il vostro: "Sì".

Non mi interessa sapere dove vivete o quanti soldi avete.
Voglio sapere se, dopo una notte di angoscia e disperazione, esausti e con le ossa a pezzi,
riuscite ad alzarvi la mattina e a fare ciò che è necessario per nutrire i vostri figli.

Non mi interessa sapere chi siete o come siete giunti sin qui.
Voglio sapere seresterete con me nel centro del fuoco
senza tirarvi indietro.

Non mi interessa sapere dove o che cosa o con chi avete studiato.
Voglio sapere che cosa, dentro di voi,
vi sostiene quando tutto il mondo crolla.

Voglio sapere se riuscite a stare soli con voi stessi
e se davvero amate quel senso
di compagnia che riuscite a conservare nei momenti vuoti.

(Oriah Mountain Dreamer)

mercoledì 8 febbraio 2012

Il monaco e la donna

Due monaci buddisti, in cammino verso il monastero,
incontrarono sulla riva del fiume una donna molto bella.
Come loro, ella desiderava attraversare il fiume,
ma l'acqua era troppo alta. Così uno dei due monaci
se la pose sulle spalle e la portò all'altra sponda.
Il monaco che era con lui era scandalizzato.
Per due ore intere lo rimproverò per la sua negligenza
nel rispettare la santa regola: aveva dimenticato che era un monaco?
Come aveva osato toccare una donna?
E peggio, trasportarla attraverso il fiume?
E cosa avrebbe detto la gente?
Non aveva screditato la loro santa religione?
E così via.
Il monaco rimproverato ascoltò pazientemente l'interminabile predica.
Alla fine lo interruppe dicendo:
«Fratello, io ho lasciato quella donna al fiume.
Tu la stai ancora portando con te».

(Storiella Zen)

venerdì 11 novembre 2011

Scoprire il silenzio


Imparare a scoprire il silenzio e riuscire a dedicargli una parte del nostro tempo è il modo per arrivare a sé e ritrovare quelle emozioni delicate, la compassione, l’empatia, la tenerezza, l’amore, che sono la chiave d’accesso alla felicità. La meditazione ha cambiato la mia vita e quella di tante altre persone. Ci sono varie forme di meditazione. Nella Meditazione Trascendentale di Maharishi Mahesh Yogi, fondata sull’antica Scienza Vedica, è possibile trovare la strada per individuare le “emozioni tossiche” che proviamo, e dalle quali siamo internamente controllati, e liberarcene.
Queste emozioni sono: la rabbia e il rancore, la paura e l’ansia, il senso di colpa e, infine, la depressione. L’origine di queste emozioni è comune e riconducibile a un bisogno umano primario che non è stato soddisfatto. Può trattarsi di qualcosa che ha compromesso la nostra integrità fisica, o la sicurezza materiale, i nostri sentimenti di amore e appartenenza, la nostra autostima, la nostra creatività o il nostro senso dello scopo superiore. In ogni caso quando non riusciamo a gestire il dolore, questo non ci abbandona, sottoforma di ricordo nel caso del rancore, sottoforma di anticipazione nel caso dell’ansia, diretto contro noi stessi nel caso del senso di colpa (la depressione è, invece, l’esaurimento delle energie conseguente all’incapacità di gestire il dolore).
Tutte queste emozioni sono concretamente tossiche per il nostro organismo e rappresentano la causa principale di morte prematura, ad esempio nel caso delle malattie cardiovascolari, direttamente riconducibili al rancore.
Attraverso la pratica quotidiana della meditazione è possibile liberarsi emozionalmente: individuando le “emozioni tossiche” provate, risalendo al desiderio insoddisfatto, riconoscendosi il solo responsabile delle proprie emozioni, esprimendo e descrivendo il proprio stato d’animo e, quindi, realizzando il Sutra Moksha –
Io sono emozionalmente libero. E solo liberandosi emozionalmente è possibile coltivare la sincronicità e il SincroDestino.

(Deepak Chopra)

giovedì 28 luglio 2011

Il Nazareno


Il Nazareno non era un debole! Era forte, ed è forte!
Ma la gente si rifiuta di capire il vero significato della forza.
Gesù non ha vissuto una vita timorosa, né è morto soffrendo o lamentandosi…
Ha vissuto da Maestro. E’ stato crocefisso come un Crociato.
E’ morto con un eroismo che ha spaventato i suoi persecutori e assassini.Gesù non era un uccello dalle ali spezzate. Era un’impetuosa tempesta che spezza le ali distorte.
Non temeva né persecutori né nemici. Non ha sofferto davanti ai suoi assassini.
Era libero, coraggioso e audace. Ha sfidato i despoti e gli oppressori.
Ha visto le pustole purulenti e le ha estirpate … Ha imbavagliato il Male, ha schiacciato la falsità, ha soffocato la malignità.
Gesù non è giunto dal cuore del cerchio di Luce per distruggere le dimore umane e costruire sulle loro rovine conventi e monasteri. Non ha convinto l’uomo forte a farsi monaco o prete, ma è venuto su questa terra per propagare uno Spirito novello, con il potere di minare le fondamenta di ogni monarchia fondata sulle ossa e crani umani … E’ venuto per distruggere i palazzi maestosi, edificati sulle tombe dei deboli, per abbattere gli idoli eretti sui corpi dei poveri.
Gesù non ci è stato inviato per insegnare al popolo come costruire sontuose chiese e magnifici templi in mezzo a capanne fredde e fatiscenti e tristi tuguri …
E’ venuto per trasformare in tempio il cuore dell’uomo, in altare la sua anima ed in sacerdote il suo Spirito.
Questa è stata la missione di Gesù di Nazareth, e questi sono gli insegnamenti per i quali è stato crocefisso.
Se l’umanità fosse saggia, sorgerebbe e canterebbe a squarciagola un inno di conquista e di trionfo.

Estratto sul Cristo di Khalil Gibran
da “I segreti del cuore”

venerdì 24 giugno 2011

FRASI PER RIFLETTERE


 
Non si può insegnare niente ad un uomo: si può solo
aiutarlo a trovare la risposta dentro se stesso.  
(Galileo Galilei)

La verità è una terra sconosciuta.
(Frederich Nietzshe)

La conoscenza arriva, ma la saggezza rimane.
(Alfred Tennyson)

Tutto ciò che  occorre lo trovi
in te stesso.
(Fun  Chang)

Tutto deriva dall’amore, anche quando non sembra.
(Anonimo)

In realtà non distruggo un nemico, quando
lo converto in mio amico? 
(Abraham Lincoln)

Per essere soddisfatto con le cose semplici,
bisogna avere un’anima grande.
(Arthur Graf)

Nessuno può farti sentire
inferiore senza il tuo consenso.
(Eleanor Roosevelt)

Tutte  le battaglie, comprese quelle che perdiamo,
servono ad insegnarci qualcosa.
(Paulo Coelho)

L’incontro fra due personalità è come il contatto fra due
sostanze chimiche: se c’è una reazione, entrambe si
trasformano.
(Carl G. Jung)

Nessun uomo è un’isola completa in se stessa;
ogni uomo è un frammento del continente.
(John Donne)

L’allegria e la sofferenza sono inseparabili,
arrivano insieme e quando una si siede al tuo tavolo,
ricorda che l’altra sta dormendo nel tuo letto.
(Khalil Gibran)

domenica 1 maggio 2011

Uomo del nostro tempo!


Uomo che vivi immerso nel mondo, credendo di padroneggiarlo
mentre forse ne sei preda, Cristo ti libera da ogni schiavitù per
lanciarti alla conquista di te, all'amore costruttivo e proteso al bene;
amore esigente, che ti fa costruttore, non distruttore del tuo domani,
della tua famiglia, del tuo ambiente, della società intera.
Uomo del nostro tempo! Solo Cristo Risorto può appagare pienamente
la tua insopprimibile aspirazione alla libertà! Dopo le atrocità di due
guerre mondiali e di tutte le guerre che, in questi cinquant'anni,
spesso in nome di ideologie atee hanno mietuto vittime e seminato
odio in tante Nazioni; dopo gli anni delle dittature che hanno privato
l'uomo delle sue libertà fondamentali, si sono riscoperte le vere
dimensioni dello spirito, quelle che la Chiesa da sempre promuove
rivelando in Cristo la vera statura dell'uomo. Uomo del nostro tempo!
Cristo ti libera dall'egoismo per chiamarti, alla condivisione ed
all'impegno alacre e gioioso per gli altri. Sono stato nel Sahel africano
e ho visto la sabbia che sommerge i villaggi, asciuga i pozzi,
brucia gli occhi, ischeletrisce i bambini, paralizza le giovani forze,
reca disperazione, inedia, malattia e morte.
Morte di fame e di sete. Uomo di oggi! Nazioni ricche della civiltà
opulenta! non siate indifferenti a tanta tragedia prendete coscienza
sempre più viva di aiutare quelle popolazioni che lottano ogni giorno
per la sopravvivenza.

Preghiera di G.Paolo II
(Karol Józef Wojtyła)

giovedì 13 gennaio 2011

Gioia e Dolore

 
Allora una donna disse: Parlaci della Gioia e del Dolore.

Ed egli rispose:
La vostra gioia è il vostro dolore senza la maschera.

E il pozzo da cui scaturisce il vostro riso fu spesso pieno delle vostre lacrime.
E come potrebbe essere diversamente? Quanto più penetra e scava il dolore dentro di voi, tanta più gioia potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino non è la stessa coppa che fu bruciata nel forno del vasaio?
E non è il liuto che accarezza il vostro animo il legno stesso scavato dai vostri coltelli?
Quando siete gioiosi, guardate a fondo nel vostro cuore e vedrete che solo quello che vi ha dato dolore vi dà ora gioia: Quando siete dolenti, guardate ancora nel vostro cuore, e vedrete che state in realtà piangendo per quello che vi ha dato diletto.
Alcuni di voi dicono: «La gioia è più grande del dolore», ed altri dicono, «No, il dolore è più grande». Ma io vi dico che essi sono inseparabili.
Essi giungono insieme, e quando l'uno siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l'altro dorme sul vostro letto. In verità, siete come bilance oscillanti tra il dolore e la gioia.
Soltanto quando siete svuotati, siete fermi e bilanciati.
Quando il tesoriere vi solleva per pesare l'oro e l'argento,
necessariamente gioia o dolore dovranno alzarsi o ricadere.

Tratto da “Kahlil Gibran, Il profeta”
(Newton Compton Editori)

lunedì 8 marzo 2010

L'Amore afferma.




L'amore afferma:

"Io ti accetto cosi come sei.
Considererò il bene tuo al pari del mio."
Hai la minima idea della forza di questa affermazione?
A ogni persona a cui ti rivolgi in questo modo,
offri la liberazione dal dolore.

E offrendola a un altro, la offri a te stesso.
Se non cerchi l'uguaglianza con gli altri,
non imparerai mai come dare amore senza condizioni.
Se non offri uguaglianza, non imparerai mai
come ricevere amore incondizionato.
Quello che cerchi troverai.
Ciò che offri, lo riceverai in cambio.

La legge non è cambiata.


(Paul Ferrini)

martedì 12 gennaio 2010

Il barcaiolo di Dio


Voglio condurre la mia barca, molte volte,
Attraverso il golfo della morte
E tornare alle spiagge della Terra
Dalla mia casa in Paradiso,

Voglio caricare sulla mia barca
Coloro che aspettano, gli assetati,
Coloro che sono stati lasciati indietro,
E portarli alla piscina d’opale,
Iridescente di gioia,
Dove mio Padre distribuisce
La sua pace liquida che tutti i desideri soddisfa.

Oh, io tornerò ancora ed ancora!
Scalando milioni di vette di sofferenza;
Con i piedi sanguinanti io verrò,
Se ce ne sarà bisogno,un trilione di volte,
Finché saprò,
Di un fratello disperso rimasto indietro.

Io voglio Te, o Signore,
Per poterTi dare a tutti.
Liberami allora, Oh Dio,
Dalla schiavitù del corpo,
Così che io possa mostrare agli altri
Come liberare sé stessi.

Voglio la Tua benedizione eterna,
Solo per poterla condividere con gli altri;
Per poter mostrare a tutti i miei fratelli
La via per la felicità eterna,
Per sempre, in Te.



(Paramahansa Yogananda)

giovedì 26 novembre 2009

Nel silenzio vivo


Il silenzio è mitezza
quando non rispondi alle offese,
quando non reclami i tuoi diritti,
quando lasci la tua difesa a Dio.

Il silenzio è misericordia
quando non infierisci sule colpe dei fratelli,
quando dimentichi senza frugare nel passato
quando il tuo cuore non condanna, ma perdona.

Il silenzio è pazienza
quando soffri senza lamentarti,
quando non cerchi d'esser consolato, ma consoli,
quando attendi che il seme germogli lentamente.

Il silenzio è umiltà
quando accogli nel segreto il dono di Dio,
quando non opponi resistenza all'arroganza,
quando lasci ad altri la gloria ed il merito.

Il silenzio è fede
quando ti fermi a contemplare il suo volto,
quando ascolti la sua presenza nella bufera,
quando taci, perchè egli parli al tuo cuore.

Il silenzio è adorazione
quando non chiedi il "perchè" nella prova,
quando t'immergi nella Sua volontà,
quando dici: "Tutto è compiuto".


(P. Frederick William Faber)

lunedì 26 ottobre 2009

Non lamentarti



Non incolpare nessuno,
non lamentarti mai di nessuno,
di niente,
perché in fondo Tu
hai fatto quello che volevi nella vita.

Accetta la difficoltà di costruire te stesso
ed il valore di cominciare a correggerti.
Il trionfo del vero uomo
proviene delle ceneri del suo errore.

Non lamentarti mai della tua solitudine
o della tua sorte, affrontala
con valore e accettala.
In un modo o in un altro è il risultato
delle tue azioni e la prova
che Tu sempre devi vincere.

Non amareggiarti del tuo fallimento
né attribuirlo agli altri.

Accettati adesso o
continuerai a giustificarti come un bimbo.
Ricordati che qualsiasi momento
è buono per cominciare e che nessuno é
così terribile per cedere.

Non dimenticare che la causa del tuo presente
é il tuo passato,
come la causa del tuo futuro sarà il tuo presente.

I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno.
Impara a nascere dal dolore e ad essere piú grande,
che è il più grande degli ostacoli.

Guarda te stesso allo specchio
e sarai libero e forte e finirai di essere
una marionetta delle circostanze,
perché tu stesso sei il tuo destino.

Alzati e guarda il sole nelle mattine
e respira la luce dell’alba.
Tu sei la parte della forza della tua vita.
Adesso svegliati,
combatti, cammina, deciditi e
trionferai nella vita;
Non pensare mai al destino,
perché il destino è il pretesto dei falliti.


(Pablo Neruda)

giovedì 8 ottobre 2009

Ti ho incontrato!


Dio...

Ho passato tanto tempo, cercandoti, non sapevo
dove fossi, guardavo l'infinito e non ti vidi.

Pensavo tra me, ...sarà che tu esisti?

Non contento continuai nella ricerca.

Ho tentato d'incontrarti nelle religioni
e nei templi, anche li non stavi.
Ti ho cercato attraverso i sacerdoti e pastori,
ma ancora non t'incontrai.

Mi sentivo solo, vuoto, disperato e miscredente.
In quello stato, ti ho offeso, e nell'offesa
sono caduto, mi sentii molto debole.

Così ho cercato aiuto, fui soccorso da amici.
Negli amici ho trovato conforto e comprensione,
vidi allora nascere l'amore.
Con questo amore ho visto nascere un mondo nuovo.
E in questo nuovo mondo che ho deciso di vivere.

Così ho deciso di donare.
Donando alcune cose ne ho ricevute molte altre.
Mi sono sentito molto felice, e incontrai la pace.
Avendo la pace ebbe fine la mia cecità.

Avevo capito che Tu eri dentro di me.

E'senza cercarti che ti ho incontrato.



N o n t i s c o r d a r e m a i!

Dio stà sempre al tuo fianco.
Confida in Lui e tutto farà!